Per il 2020 il mio buon proposito è non fare buoni propositi.
Tutti noi sappiamo che i buoni propositi del nuovo anno sono aleatori quanto le previsioni degli Oroscopi.
Eppure in entrambi i casi ne siamo attratti inevitabilmente.
E alla fine, inesorabilmente, finiamo per prometterci cose che non manterremo mai e indaghiamo il nostro futuro ben sapendo che lo Zodiaco non ci azzecca mai (o quasi mai).
Tutto questo fa parte del rituale del Capodanno, insieme al mitico cenone di fine anno e alle lenticchie che dovrebbero portare soldini (mai sia a fare la controprova).
E allora per il 2020 il mio buon proposito di fine anno è non fare buoni propositi.
Sembra un controsenso ma non lo è!
Alzi la mano chi non si è ritrovato almento una volta a credere realmente che con il nuovo anno avvenissero svolte clamorose, per poi scoprire l’amara delusione solo pochi giorni dopo! E allora questo anno nessuna promessa e questo…
per 5 ragioni precise.
- La prima risiede nell’aver deciso di interromper quel brutto vizio di prendermi in giro promettendomi cose che so che non manterrò mai. Dieta, palestra, soldi… non sono obiettivi ma minacce.
- La seconda è che voglio un anno ricco di sorprese e se prevedo tutto mi perdo il bello della sorpresa.
- Il terzo motivo è che ho capito che i buoni propositi sono frutto del mio desiderio di controllare: controllare gli eventi, le persone, i pensieri, le emozioni. Eppure so benissimo che se smetto di controllare vivo molto meglio e mi godo la vita, negli aspetti più belli e più dolorosi ( ebbene sì, anche quelli fanno parte della vita è non vanno rimossi).
- Il quarto motivo è che i buoni propositi del 2020 sono identici a quelli degli anni precedenti e che quindi non solo non li ho realizzati negli anni precedenti ma sono anche estremamente ripetitivo e noioso.
- Quinto e ultimo motivo è che i buoni propositi del 2020 sono quasi sempre identici a quelli di milioni di persone e forse questi desideri non sono tanto miei, poco mi appartengono veramente.
Questi desideri appartengono forse a un sistema dove l’idea di anno perfetto corrisponde ad un miglioramento irraggiungibile e magari neanche tanto desiderabile.
E allora l’impresa più interessante e forse più complessa non è tanto quella dell’esprimere desideri per Capodanno ma interrogarsi con maggiore profondità sui desideri veramente importanti per noi stessi!