Psicoterapia Individuale

Innanzitutto benvenuto!
Se sei arrivato su questa pagina probabilmente ti stai chiedendo se è venuto il momento di cambiare alcune cose nella tua vita.
Magari si tratta di aspetti personali che non ti soddisfano o di relazioni che avverti come insoddisfacenti o conflittuali. Una cosa però è certa: c’è una parte di te che intenzionata a cambiare la situazione e hai pensato che farti aiutare può essere la giusta strategia.
Proviamo insieme a vedere come può esserti utile il lavoro con me. Sarò molto chiaro e diretto sperando di aiutarti a decidere in maniera sensata.
Le domande a cui rispondo sono:

1) Si va in Psicoterapia per essere curati?

La risposta è No. Nonostante si parli spesso di cura psicologica questa è solo una descrizione metaforica. Nessuno va in psicoterapia per essere curato. Non siete malati e non ci sono sintomi.
Lo so, avrete letto ovunque diversamente, ma i problemi emotivi sono problemi che non richiedono un “trattamento”, ma una comprensione delle modalità con cui affrontate le relazioni.

2) Quali problemi posso affrontare in psicoterapia?

Che si tratti di ansia, stati depressivi, ossessioni o disturbi di personalità, in realtà tutto questo ha origine dalle tue emozioni, dai modi in cui gestisci le tue relazioni e da come connoti emozionalmente la realtà. Il lavoro sarà orientato ad acquisire competenze nel saper migliorare la qualità della tua vita, che sostanzialmente vuol dire migliorare la qualità delle tue relazioni.

3) Quali sono i problemi che si affrontano in Psicoterapia?

Quante volete ci si sente vittima di alcune emozioni di difficile connotazione? Magari ci si sente perennemente preoccupati, o giudicati dagli altri. Altre volte si vive una profonda diffidenza verso se stessi o gli altri. O si è ingabbiati in un circolo di lamentele e pretese.
Come cambiare queste emozioni? Come cambiare profondamente il proprio modo di sentire questi vissuti? E sopra tutto quanto è faticoso non cambiare la situazione?
Se sentite che è venuto il momento di metter mano alla vostra vita ecco le tre semplici regole del percorso che effettuerete con me.

Tre regole del mio lavoro

1. NESSUNA TERAPIA INFINITA

Questo vuol dire che ci porremo insieme degli obiettivi ben precisi e lavoreremo insieme per raggiungerli. Il tempo che impiegheremo dipenderà dunque da ciò che vorremo ottenere insieme.

2. NESSUNA TECNICA ORTODOSSA

Nonostante utilizzi un orientamento psicoanalitico, so che chi viene da me non viene per farsi psicoanalizzare ma per risolvere problemi. Ed è quello che mi interessa fare: aiutarvi a trovare nuove strategie per vivere in maniera soddisfacente la vostra vita.

3. AIUTARVI A SVILUPPARE COMPETENZE

Partirò sempre dalla vostra domanda di sviluppo, da ciò che vi fa crescere come individui in rapporto alle vostre relazioni. La vostra psicoterapia non serve per aggiustare fantomatici difetti personali ma per sviluppare competenze relazionali.

Cosa è per me la Psicoterapia?

Il lavoro di Consulenza Psicologica e Psicoterapia è il luogo e lo strumento per integrare i bisogni più intimi con la fiducia in se stessi, analizzando dal vivo le proprie emozioni e le proprie fantasie relazionali su specifiche tematiche. Per poter migliorare la qualità della propria vita.

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Coppia

Il lavoro di psicoterapia con le problematiche di coppia può includere molti temi: delle volte riguardano le difficoltà nella convivenza, del rapporto delicato che esiste tra dipendenza e indipendenza; altre volte può riguardare la nascita di un figlio, l’infertilità di un partner, o sospetti, gelosie e tradimenti.
Riuscire a “stare dentro un rapporto” non è sempre facile e cercare di capire le motivazioni che rendono difficile il rapporto di coppia vuol dire dare una direzione alla propria vita affettiva.
Il mio obiettivo con la coppia non è quello di tenerla assieme ad ogni costo: quante coppie rimangono unite solo per spirito di sacrificio o perchè uno od entrambi i partner hanno paura della solitudine?
Il lavoro che propongo è quello di sviluppare le risorse della coppia nel reciproco riconoscimento e di consentire lo scambio tra i partner.
Ciò permette di poter ritrovare un dialogo ed un ascolto reciproco. Ma sopratutto consente di riscoprire il proprio legame con la dimensione del maschile e del femminile che ognuno di noi porta con sè. Per poter dare senso alla propria identità personale.
Per approfondire il tema delle problematiche in amore e del lavoro che conduco vi invito a visitare il sito www.cespig.it

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Adolescenza

L’adolescenza fa parte del percorso di crescita evolutivo di ogni persona.
Spesso le difficoltà dell’adolescente coinvolgono tutta la famiglia e i conflitti vengono “giocati” in famiglia: in primis con i genitori, con i fratelli e le sorelle, ma anche nella scuola, nei rapporti con i coetani.
Bisogna ricordare che l’adolescenza è anche un periodo di sviluppo di potenzialità, di creatività, di scoperte legate all’identità, alla sessualità, al rapporto con gli altri e con se stessi.
Tuttavia in alcuni casi questi aspetti assumono un peso eccessivo, provocando stati di sofferenza che si protraggono troppo a lungo o che si estendono fino a invadere la vita dell’adolescente.
Entrare in contatto con un adolescente, ascoltarlo, capirlo e aiutarlo a capirsi. Questa è la prima cosa che cerco di fare in una Psicoterapia: con un adolescente questo tipo di approccio diventa la base di ogni mio intervento.
Alcune volte invece i problemi dell’adolescente rispecchiano i problemi dei genitori ed allora cerco di capire come poter aiutare l’intera famiglia a compiere quei passaggi che impediscono lo sviluppo e l’armonia della stessa.
Non è raro che uno o entrambi i genitori vengano portando delle preoccupazioni rispetto al figlio e poi si capisca insieme che il problema riguardi la coppia o se stessi. Delle volte l’assenza di uno dei due genitori, talvolta l’eccessiva intrusività nella vita del figlio possono essere dei segnali di un malessere che appartiene all’adulto.
E allora “far fare la terapia al figlio” diventa una forzatura dietro la quale nascondere le proprie insoddisfazioni e le proprie paure.
Il percorso è sempre un prendersi carico di se stessi, ed è per questo che accolgo l’adolescente solo quando c’è una sua motivazione personale, e non quando è fatto per assecondare i genitori: può sembrare una “misura drastica” ma l’esperienza mi ha insegnato quanto sia centrale questo aspetto nel percorso di analisi.
Ciò non esclude che in futuro il ragazzo possa cambiare posizione e decidere di incontrarmi, ma preferisco sempre lavorare con chi ha una sua libertà di scelta.

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Percorso di Sviluppo Professionale Individuale

Il lavoro, l’identità professionale, le competenze sono il modo attraverso cui ognuno riconosce il proprio valore di adulto, la propria autonomia.
Nel lavoro che facciamo si rispecchiano le capacità, i progetti, i limiti di cui siamo portatori. Talvolta però si possono incontrare delle difficoltà nel saper sviluppare le potenzialità, organizzare le priorità professionali, o anche nel saper stare in un contesto organizzativo.
Il percorso di sviluppo professionale che propongo vuole essere uno strumento per l’elaborazione di un proprio progetto professionale.

 

A chi è rivolto?

In questi anni ho incontrato studenti universitari e neolaureati che volevano orientarsi nel mercato del lavoro, ma anche dipendenti pubblici, insegnanti e lavoratori che si sentivano ormai alienati dal loro contesto; liberi professionisti ed imprenditori che hanno promosso la loro attività attraverso nuove strade e nuova creatività.

 

Quali obiettivi?

L’obiettivo finale che mi propongo è che la persona prenda consapevolezza delle potenzialità, riuscendo a far combaciare il proprio sviluppo personale con quello professionale. Nel piano della realtà concreta si sviluppa insieme un progetto su come e dove investire per perseguire i propri progetti di vita professionale e lavorativa.

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